Addio Google Universal Analytics: cosa cambierà?

Ago 1, 2022 | News | 0 commenti

Dal 2023 diventerà obbligatorio il nuovo nato Google Analytics 4.  Rispetto al precedente avremo un’implementazione degli aggiornamenti. Ecco le novità

Addio Google Universal Analytics. Chi utilizza il servizio Google Analytics, senza le garanzie previste dal Regolamento Ue, violerebbe la normativa sulla protezione dei dati, perché trasferisce negli Stati Uniti, Paese privo di un adeguato livello di protezione, i dati degli utenti.

l trasferimento di dati personali fuori dal territorio UE è consentito a condizione che gli interessati possano godere, nello stato di destinazione, delle stesse garanzie privacy riconosciute dal GDPR europeo. Per agevolare questa operazione, esistono degli accordi internazionali, sulla base dei quali si riconosce come “sicuro” il Paese di destinazione. L’accordo concluso con gli USA è caduto, poiché la Corte di Giustizia ha ritenuto non adeguate le garanzie offerte dalle leggi statunitensi. La ragione è semplice: la normativa americana consente ampi poteri di indagine e controllo all’Autorità pubblica, regole incompatibili con le garanzie poste dal GDPR.

Le violazioni al GDPR

Ecco, quindi, il nodo: chi gestisce un sito Web è titolare del trattamento in relazione ai dati di navigazione degli utenti. Se si avvale di Google Analytics, effettua una raccolta di dati personali, affidandoli poi alla società statunitense, che li riceve oltreoceano in veste di responsabile del trattamento ai sensi del GDPR. Si attua cioè un trasferimento di dati personali extra UE. Poiché il Paese di destinazione non offre una adeguata tutela ai dati, siamo in assenza delle garanzie richieste dalla normativa privacy.

Né, aggiunge il Garante, si può ritenere che le misure implementate da Google siano sufficienti ad escludere i rischi a cui la legge USA espone i dati ricevuti dall’UE. Sottoporre i dati a cifratura, in particolare, non basta, visto che Google, disponendo delle chiavi, ha la possibilità di ricostruire i dati originari, risalendo quindi alle singole persone cui si riferiscono. Non solo: la normativa statunitense è così stringente che consente all’Autorità di chiedere anche le chiavi crittografiche, sì che lo strumento si rivela tutto sommato inutile.

Alla violazione delle disposizioni in materia di trasferimento dei dati personali si aggiungono quelle in punto accountability nonché per quanto riguarda gli obblighi informativi. In sintesi: il gestore del sito avrebbe dovuto adottare misure di sicurezza stringenti ed essere in grado di rendere conto del suo operato. Non solo: avrebbe dovuto informare in modo puntuale gli utenti del sito in ordine al trasferimento dei dati e ai rischi ad esso connessi.

E qua si passa ad un’altra domanda: che cosa si rischia? È bene chiarire anzitutto che il provvedimento del Garante non ha valenza generale, si riferisce cioè al singolo gestore del sito-titolare. Trattandosi di una materia così rilevante, però, è evidente che non si potrà fare finta di nulla: tutti i titolari di un sito Internet che implementa Analytics, di fatto, sono potenzialmente esposti al rischio di subire un provvedimento analogo. Che, per inciso, si è limitato ad un ammonimento: al gestore, infatti, è stato imposto di sospendere l’utilizzo di Google Analytics, con un termine (90 giorni) per adeguarsi al dettato del GDPR. In questo caso, il Garante ha valorizzato l’aspetto delle “dimensioni” minime rispetto a Google: nessuna sanzione economica.

Ultima domanda: che fare? La situazione è sicuramente burrascosa ed incerta. L’incompatibilità tra Google Analytics e il GDPR sembra ormai un dato acquisito. Sullo sfondo, le Istituzioni assicurano in ordine al raggiungimento di un nuovo accordo USA-UE volto a salvaguardare i trasferimenti di dati. Accordo che, anticipa già qualcuno, potrebbe però finire sotto la scure della Corte di Giustizia, proprio come capitato in passato al suo predecessore. La sensazione ovviamente è che, nel frattempo, il mercato, che viaggia ad una velocità più che doppia rispetto al diritto, possa trovare il modo di adeguarsi e trovare un assestamento tale da evitare provvedimenti come quello emesso dal Garante.

Cos’è Google Analytics 4?

Google Analytics 4 era chiamato precedentemente App+Web, perchè univa i dati delle app a quelle del web all’interno di un’unica piattaforma. Con il nuovo nome, Google vuole sottolineare più l’evoluzione che la funzionalità, come fatto in precedenza. Anche perchè, il nome è cambiato una volta che il canale è uscito dalla Beta e ha aggiunto ulteriori funzionalità. Negli anni questo strumento ha subito svariati cambiamenti: la versione originale nasce nel 1995 e si chiamava Urchin, in seguito è stata acquistata da Google acquisendo notevoli miglioramenti.

Oggi GA4 si è evoluto in modo importante rispetto a GUA, passando da una piattaforma session centric a una event centric, ovvero incentrata sugli eventi. Sono ben 25 i parametri da cui si può attingere per studiare qualsiasi evento; in questo modo è possibile collegare più fonti di dati.

 Non esiste più il bounce rating o il sampling, vengono calcolate in modo diverso le tempistiche legate ad una sessione di permanenza e viene misurato con un metodo innovativo il coinvolgimento.

 Vengono inoltre prese in considerazione nuove metriche, come lo scrolling. Sarà poi possibile utilizzare diverse tipologie di filtri interni, come ad esempio quelli che escludono dal traffico il team che gestisce il sito web.Vantaggi di G A 4

La nuova versione di Analytics assicurerà diversi vantaggi agli amministratori dei siti web. Innanzitutto, è stata costruita nel pieno rispetto della nuova normativa della privacy, poi sfrutta la machine learning per tracciare il percorso dello stesso cliente attraverso diversi canali web, anche nel caso usi diversi dispositivi. Inoltre, si può integrare con i canali pubblicitari di Google in modo da migliorare le performance delle campagne pubblicitarie.

Dal 1° luglio 2023 GUA non elaborerà più i dati, che saranno trasmessi su GA4.

C’è ancora un anno di tempo per configurare il nuovotool, è bene dunque accoglierne prima possibile le nuove opportunità!